Benvenuti nel nostro blog!

Un saluto a tutti i visitatori da Francesco "Sisto" Sisti e Carmine "Washi" Troise! Come un ideale cammino, passo dopo passo, troverete qui una raccolta dei nostri pensieri, delle nostre camminate e delle riflessioni sul mondo della montagna e della natura in generale; un modo, nel nostro piccolo, di rendere omaggio al teatro delle bellezze selvagge che ci circondano ed ai suoi degni abitanti...muovendoci come sempre "in punta di piedi"...

lunedì 29 novembre 2010

...quando il cuore viaggia, sulle tracce...

Silenzi che si tramutano in emozioni nel cuore...cade la prima neve in questa stagione, e lassù gli spazi si trasformano...
Arp Vieille, Valgrisanche (Valle d'Aosta)
...e mentre il tempo fluisce, i miei pensieri ed il mio cuore viaggiano, tornando all'intimo sapore invernale...ormai, avendolo assaporato, non desidero che riabbracciare i candidi paesaggi!

Verso il Rif. Benevolo, Val di Rhêmes (Valle d'Aosta)
Inseguo i segni degli abitanti del regno Alpino e, sulle loro silenti armonie, lascio trasportare il mio cuore come sulle note di un canto soffice della sera...

Vallone di Crevacòl, Valle del Gran San Bernardo (Valle d'Aosta)




giovedì 25 novembre 2010

Elegia


Ci fermammo dove i corpi si stagliavano contro il cielo,
lei si voltò e pose la sua fronte verso l’Alba.
Il vento asciugava il sudore della salita,
che spettinava con dolcezza.
Il respiro diveniva via via più regolare
e trovata una posizione stabile,
osservammo senza sosta il mare di nuvole che si parava innanzi.

Non una parola, nessun commento,
spettatori muti innanzi a scenari sorprendenti.

Il vento suonava nuove melodie
e ci lasciammo sorprendere da quella musica intonata solo per noi!


http://www.flickr.com/photos/troise/

mercoledì 24 novembre 2010

I tuoi figli non sono figli tuoi...


I tuoi figli non sono figli tuoi,
sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo,
ma non li crei.
Sono vicino a te,
ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore,
ma non le tue idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo,
ma non alla loro anima,
perché la loro anima abita
nella casa dell’avvenire
dove a te non è dato entrare
neppure con il sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro,
ma non volere che essi assomiglino a te,
perché la loro vita non ritorna
indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.

sabato 20 novembre 2010

Pensando alla neve...Alpe Colmetto - 1735mt (Punta Arbella, Val Soana, Provincia di Torino)

Attendo, quaggiù, di rivedere presto i monti, come sempre. Lascio scorrere i ricordi alla neve che, soave, cade già sulle nostre Alpi.
Quale bellezza, al momento che rivedrò tutto ciò!




Alpeggi adagiati come spiriti arcaici, dormienti su queste silenziose montagne...
Il sapore della montagna che fu, sotto i tetti di pietra, raccontando storie di vera vita, di lavoro e di passione...i pensieri a queste costruzioni che ormai considero parte integrante di questo incredibile paesaggio, mentre attraversiamo nella neve alta verso la cima di Punta Arbella...

(Punta Arbella, Val Soana, Provincia di Torino)



La solitudine è il mio stile di vita.

Pensieri in scritto: quando la passione attraversa gli occhi e la mente, al contatto con l'ambiente sublime del selvaggio, può creare queste immagini. E le parole scorrono nei pensieri...


La mia dimora è la Montagna, gli ambienti ostili e pericolosi, le pareti a strapiombo, le rocce aride, la vegetazione rada e le temperature estreme.
La solitudine è il mio stile di vita, lente d'ingrandimento che mostra ciò che non si vede.
La prospettiva è privilegiata, è la sorte degli spiriti liberi.
Solitudine è lasciarsi sussurrare dal vento i suoi segreti senza orecchie indiscrete.



giovedì 18 novembre 2010

Persi nel silenzio: Vallone di Forzo (Valle Soana, Piemonte, Parco Nazionale del Gran Paradiso)


Alpe Pian delle Mule - 22785mt (Valle Soana, Piemonte, Parco Nazionale del Gran Paradiso)
Angoli nascosti, profondi, che penetrano nell'anima; e se l'anima è quella, tanto amata, di un territorio, di un Parco come il Parco Nazionale del Gran Paradiso, allora è un pò come scoprirne l'essenza in un viaggio per pochi intimi...
E poche valli hanno saputo catturarmi come la Valle Soana (TO), nelle sue sperdute vallate, nelle sue borgate abbandonate, nel suo sapersi staccare con montanara fierezza dal turismo di massa.
Ci si addentra nel Vallone di Forzo, angolo di aspra e selvaggia bellezza, che ti catapulta in uno degli scenari più veraci dei monti del Gran Paradiso.

Alba sul Monte Colombino (Valle Soana, Piemonte, Parco Nazionale del Gran Paradiso)
La vallata ti accoglie con durezza, con la consapevolezza che per godere dei suo più maestosi scenari ci si deve mettere di buona lena, calzare gli scarponi da montagna e camminare per diverse ore; essa si sa però ampiamente ripagare con le sue celate bellezze fatte di cime anguste, nascoste e splendide, di valloni sospesi, di spazi vasti e silenziosi...

Diamanti di roccia: Monveso di Forzo (3319mt) e Roccia Azzurra (3305mt)
(Valle Soana, Piemonte, Parco Nazionale del Gran Paradiso)
Guglie selvagge, piramidi di gneiss ed armonia che sfidano il cielo...l'arditezza di Madre Natura si svela in queste opere...
Ci si sente parte di un silente dialogo tra noi ed il cuore del Parco del Gran Paradiso, e la solitudine dagli altri uomini ci rende più forti e sicuri di noi; eppure, allo stesso tempo, così piccoli di fronte a tutto ciò...

Torre di Lavina (3308mt) (Valle Soana, Piemonte, Parco Nazionale del Gran Paradiso)
Lasciarmi trasportare nella consapevolezza che un'emozione sempre rinnovata è una grande ricchezza per l'anima: quando i miei passi volgono lassù, allora mi sento sicuro di aver speso bene i miei momenti, di aver preso parte, anche se per poco, di un esistenza vasta e grande come il Reame di Madre Natura.








mercoledì 17 novembre 2010

Ce serait bien plus beau si je pouvais le dire à quelqu'un - Sarebbe molto bello se potessi dire a qualcuno



Il parco Nazionale protegge contro l'ignoranza e il vandalismo beni e bellezze che appartengono a tutti.
I difensori della vita sono amici del Parco Nazionale.
Gli amici del progresso e della pace sono amici del Parco Nazionale.
Gli sportivi, gli artisti e gli studiosi amici del Parco Nazionale.
Qui c'e' lo spazio. Qui l'aria pura. Qui il silenzio.
Il regno delle aurore intatte e degli animali selvatici.
Tutto quello che vi manca nelle citta' qui e' preservato per la vostra gioia.
Acque libere: uomini liberi.
Qui comincia il paese della liberta', la liberta' di comportarsi bene.
Gli incoscienti non rispettano la natura.
Credono sia progresso il rovinarla e non sanno neppure che essa si vendica.
Attingete pure dal tesoro delle Montagne,
ma che risplenda dopo di voi per tutti gli altri.
La debolezza ha paura dei grandi spazi.
La stupidita' ha paura del silenzio.
Aprite gli occhi e le orecchie, chiudete i transistor.
Niente rumori. Niente grida. Niente motori. Niente clacson.
Ascoltate le musiche della Montagna.
Le vere meraviglie non costano una lira.
Camminare pulisce il cervello e rende allegri.
Sotterrate le preoccupazioni (e i barattoli vuoti).
Un visitatore intelligente non lascia tracce del suo passaggio.
Ne' iscrizioni. Ne' distruzioni. Ne' disordine. Ne' rifiuti.
Le cartacce sono il biglietto da visita dei cialtroni.
Raccogliete bei ricordi, ma non cogliete i fiori.
Soprattutto non sradicate piante: spunterebbero pietre.
Ci voglion molti fili d'erba per tessere un uomo.
Chi rovina un bosco e' cattivo cittadino.
Chi distrugge un nido rende vuoto il cielo e sterile la terra.
Chi e' nemico degli animali e' nemico della vita, e' nemico dell'avvenire
Uccelli, marmotte, ermellini, camosci, stambecchi e tutto il piccolo popolo di pelo e di piuma.
Hanno ormai bisogno della vostra amicizia per sopravvivere.
Dichiarate la pace ai pacifici animali. Non disturbateli nelle loro faccende, perche' le primavere future rallegrino ancora i vostri figli.
Qui e' vietata la caccia, eccetto alle immagini.
Non campeggiate dovunque e non accendete fuochi:
Certi gesti sventati posson provocare disastri.
Il Parco Nazionale e' il gran giardino di tutti.
Ed e' anche vostra eredita' personale.
Accettate coscientemente e volentieri le sue discipline.
E custoditelo voi stessi contro il vandalismo e l'ignoranza.

Paul Gayet-Tancrède alias Samivel (1907 - 1992)

lunedì 15 novembre 2010

Bravo Carmine!

Apro una parentesi per dare degno spazio alle immagini fotografiche dell'amico Carmine "Washi", e per il soddisfacente risultato ottenuto: per chi la conosce, ma anche per chi no, la rivista dedicata al mondo della montagna, "Meridiani Montagne" ha indetto, questa estate, un concorso per i lettori dove si inviava una immagine a tema "pareti, i grandi scenari delle Alpi e delle montagne Italiane".
Alle prime 13 classificate veniva data la possibilità di veder la propria immagine comparire sul calendario che ha visto la luce proprio questo mese, allegato alla rivista.
L'amico "Washi" ha partecipato e, pur non riuscendo a classificarsi tra i primi 13, è stato pubblicato nella rivista che da spazio - giustamente - anche ai primi 60 classificati.
Ecco la bellissima immagine:


Sterpi d'Alto 1.966 m - Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
Vogliamo quindi qui fare i complimenti all'amico che, con me, gestisce questo blog con la passione per far conoscere a tutti il nostro amore per la montagna e la natura tutta, attraverso i nostri pensieri e le nostre immagini scattate da noi soli o, spesso, insieme per i sentieri!
Bravo Omo!!!
Ricordo a tutti il link alla sua gallery su Flickr: http://www.flickr.com/photos/troise/

Rincorro la luce e le nuvole...






POUR AMOUR DE LA MONTAGNE...

venerdì 12 novembre 2010

L'amore che tranquillizza il cuore in pace piena, regalami.



Rientrai tardi e dopo il Tramonto decisi di sedermi nelle vicinanze di un Rifugio in pietra, un Rifugio aperto e spartano, ma ideale per ripararsi in caso di maltempo. Ebbene, decisi di fermarmi e attendere il passaggio di qualche Amico selvatico.
Intanto iniziò a sollevarsi un vento freddo, il vento della sera, e da lì a poco la mia costanza venne premiata dapprima con un passaggio di un Cervo Maschio con un trofeo enorme e di due femmine. Il primo sembrava ancora in fregola poiché non lasciava perdere le due “donzelle” che, seppur accanto al Maschio, sembravano non gradire le avances del Maschione. La scena era bella poiché dalla bocca del maschio, in evidente stato di eccitazione, fuoriusciva il suo alito che si disperdeva nell’aria condensandosi . Proprio un bell’effetto.
Purtroppo i tre, da che si muovevano nella mia direzione, avvertendo la mia presenza tornarono indietro ed io potei soltanto continuare a guardarli con il binocolo e scattare qualche immagine a distanza.
Tuttavia dallo stesso Vallone da cui erano sortiti i tre, all’improvviso e senza un apparente motivo, un Maschio ancora più grande del precedente e con un trofeo stupendo iniziò ad inerpicarsi lungo le pareti del Vallone fino a risalire in cresta e, ivi giunto, si fermò, nella luce Magica del Tramonto, a guardare dalla mia parte, perché, credetemi, nonostante il mio silenzio e la mia discrezione Lui sapeva che qualcuno fosse lì ad osservarlo, ma nonostante tutto, dicevo, si fermò in un posto dove il suo splendido corpo si stagliava con il Cielo azzurro e le nuvole che iniziavano ad arrossarsi.
L’aria iniziava a divenire sempre più fredda ed entrambi restammo immobili, ognuno sul proprio versante, a guardarci: sembrava che il mondo finisse lì, su quella cima erbosa dove quel guardiano ne sorvegliava i confini. Rapidamente scese la sera, l’animale restò lì ancora un po’, poi quando, quasi al buio, raccolsi le mie cose ed iniziai a scendere verso valle, anch’esso iniziò a retrocedere, guardingo e sospettoso. Scendevo lentamente con la luce della lampada frontale ad illuminarmi il sentiero e conservavo ancora davanti agli occhi l’immagine che con l’ultima luce del giorno avevo guardato così a lungo da lasciarla impressa sulla retina, come dopo l’osservazione di un’eclissi. Stesso effetto nel cuore: portai a casa gli strascichi di quell’emozione: i vapori del suo alito erano così nitidi che mi sembrava di avvertirne sulla pelle il calore e quei colori intensi del cielo che anticiparono il crepuscolo, nonostante il freddo della quota, mi tennero inchiodato lì oltre mezz’ora, per me solo qualche secondo.
Un’intensa esperienza vissuta tradotta in una sola immagine che racconta in uno sguardo battiti di cuore, attese, incontri con nuovi mondi vitali, conoscenza di altri modi di percepire il diverso, linguaggi segreti di demarcazione ed appartenenza di un territorio.